Gesù e i discepoli erano pronti per mettersi in viaggio; mentre si stavano incamminando, giunse di corsa un giovane che si inginocchiò davanti a Gesù.
I discepoli avranno pensato che quest'uomo doveva avere qualcosa di importante da dire a Gesù. Gli chiese: "Maestro buono, cosa devo fare per ereditare la vita eterna?" (Marco 10:17).
Ognuno di noi dovrebbe farsi questa domanda. L'interrogativo del giovane mostrava che viveva una profonda inquietudine.
La società intorno a lui lo stimava; Matteo ci dice che era ancora giovane, ma era già uno dei capi del popolo, come Luca sottolinea. Il fatto di essere ebreo e ricco, segno della benedizione divina, era considerato sufficiente per ritenersi salvato. Eppure l'incertezza riguardo al suo destino eterno lo tormentava.
Gesù gli ricordò l'osservanza dei comandamenti. Nel sentire queste parole immagino la delusione del giovane mentre rispondeva: "Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia fanciullezza" (Marco 10:20).
Forse si aspettava di sentire dei comandamenti nuovi che non gli erano mai stati insegnati; sperava che la soluzione alla sua inquietudine fosse conoscerli e adeguare ad essi la sua vita. Il suo problema, però, non era la mancanza di conoscenza.
"Allora Gesù, fissandolo nel volto, l'amò e gli disse: «Una cosa ti manca; va', vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni, prendi la tua croce e seguiMi»" (Marco 10:21).
Proprio perché Gesù amava quel giovane, gli rivelò che c'era qualcosa che gli impediva di ricevere la vita eterna. Il problema del giovane ricco era il suo attaccamento ai suoi beni; Gesù gli disse che doveva liberarsi delle sue ricchezze, perché erano un ostacolo tra lui e Dio.
Gesù non gli parlò solo di ciò a cui doveva rinunciare, ma anche di ciò che avrebbe ottenuto: avrebbe avuto un tesoro in cielo, "dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non sfondano e non rubano" (Matteo 6:20).
A una persona che amava i tesori, Gesù parlò di un tesoro migliore. Ogni volta che Gesù ti chiede di rinunciare a qualcosa, ti propone in cambio qualcosa di migliore; infatti, non ti chiederà mai di rinunciare a qualcosa che è un bene per te. Ogni volta che Gesù chiede una rinuncia è per il tuo bene, perché desidera donarti ciò che è meglio per te.
Gesù invitò quel giovane a seguirLo; lo vide per quello che poteva diventare e gli rivolse lo stesso appello che aveva fatto ai discepoli. Gesù avrebbe voluto fare anche di lui un Suo discepolo!
Il giovane se ne andò triste, lasciando triste anche il cuore di Gesù. Non credeva che Gesù lo avrebbe reso in grado di vendere in suoi beni e di cambiare il suo cuore. Non credeva che Gesù potesse renderlo felice anche senza i suoi beni.
L'unica cosa che ti può impedire di diventare la persona che Gesù ha in mente è la tua mancanza di disponibilità. Gesù sa meglio di te cosa darti per soddisfare il tuo cuore; ha il potere di cambiarti e renderti felice anche senza le cose cui ti chiede di rinunciare.
Se credi che Gesù sia abbastanza potente da trasformarti, allora rinuncerai con gioia a ciò che ti separa da Lui e Lo seguirai, sapendo che solamente in Lui troverai la vera felicità.
I discepoli avranno pensato che quest'uomo doveva avere qualcosa di importante da dire a Gesù. Gli chiese: "Maestro buono, cosa devo fare per ereditare la vita eterna?" (Marco 10:17).
Ognuno di noi dovrebbe farsi questa domanda. L'interrogativo del giovane mostrava che viveva una profonda inquietudine.
La società intorno a lui lo stimava; Matteo ci dice che era ancora giovane, ma era già uno dei capi del popolo, come Luca sottolinea. Il fatto di essere ebreo e ricco, segno della benedizione divina, era considerato sufficiente per ritenersi salvato. Eppure l'incertezza riguardo al suo destino eterno lo tormentava.
Gesù gli ricordò l'osservanza dei comandamenti. Nel sentire queste parole immagino la delusione del giovane mentre rispondeva: "Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia fanciullezza" (Marco 10:20).
Forse si aspettava di sentire dei comandamenti nuovi che non gli erano mai stati insegnati; sperava che la soluzione alla sua inquietudine fosse conoscerli e adeguare ad essi la sua vita. Il suo problema, però, non era la mancanza di conoscenza.
"Allora Gesù, fissandolo nel volto, l'amò e gli disse: «Una cosa ti manca; va', vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni, prendi la tua croce e seguiMi»" (Marco 10:21).
Proprio perché Gesù amava quel giovane, gli rivelò che c'era qualcosa che gli impediva di ricevere la vita eterna. Il problema del giovane ricco era il suo attaccamento ai suoi beni; Gesù gli disse che doveva liberarsi delle sue ricchezze, perché erano un ostacolo tra lui e Dio.
Gesù non gli parlò solo di ciò a cui doveva rinunciare, ma anche di ciò che avrebbe ottenuto: avrebbe avuto un tesoro in cielo, "dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non sfondano e non rubano" (Matteo 6:20).
A una persona che amava i tesori, Gesù parlò di un tesoro migliore. Ogni volta che Gesù ti chiede di rinunciare a qualcosa, ti propone in cambio qualcosa di migliore; infatti, non ti chiederà mai di rinunciare a qualcosa che è un bene per te. Ogni volta che Gesù chiede una rinuncia è per il tuo bene, perché desidera donarti ciò che è meglio per te.
Gesù invitò quel giovane a seguirLo; lo vide per quello che poteva diventare e gli rivolse lo stesso appello che aveva fatto ai discepoli. Gesù avrebbe voluto fare anche di lui un Suo discepolo!
Il giovane se ne andò triste, lasciando triste anche il cuore di Gesù. Non credeva che Gesù lo avrebbe reso in grado di vendere in suoi beni e di cambiare il suo cuore. Non credeva che Gesù potesse renderlo felice anche senza i suoi beni.
L'unica cosa che ti può impedire di diventare la persona che Gesù ha in mente è la tua mancanza di disponibilità. Gesù sa meglio di te cosa darti per soddisfare il tuo cuore; ha il potere di cambiarti e renderti felice anche senza le cose cui ti chiede di rinunciare.
Se credi che Gesù sia abbastanza potente da trasformarti, allora rinuncerai con gioia a ciò che ti separa da Lui e Lo seguirai, sapendo che solamente in Lui troverai la vera felicità.