Essendo Dio l'unico in grado di dare vera felicità, in realtà, anche se inconsapevolmente, ogni persona sta cercando Dio.
L'uomo è condannato a non essere soddisfatto lontano da Dio e questa, se ci rifletti, è una grande benedizione!
Se non fosse così, una persona potrebbe riempire il vuoto del suo cuore con le cose di questo mondo, sperimentare la vera felicità e poi sentirsi dire da Dio nel giudizio finale: "Mi dispiace, ma non puoi entrare nel mio regno!".
Il motivo per cui chi rimane lontano da Dio non potrà mai sperimentare la vera felicità è proprio il desiderio disperato di Dio di salvarci; infatti, Egli spera che l'uomo, spinto dal vuoto nel suo cuore, infine si rivolga a Lui.
Chi ha trovato Dio ha accesso alla fonte della vita: "O Dio, quanto è preziosa la Tua benignità! Perciò i figli degli uomini si rifugiano sotto l'ombra delle Tue ali; essi si saziano dell'abbondanza della Tua casa, e Tu li disseti al torrente delle Tue delizie" (Salmo 36:7-8).
Ironicamente, il vero cristiano è spesso considerato come qualcuno che non è libero, non può godersi la vita e cerca di sottrarsi dai piaceri in nome della fedeltà alla Parola di Dio. In realtà, il cristiano può provare una gioia sconosciuta al mondo.
È una gioia che non si può avere nemmeno possedendo tutte le ricchezze del mondo; Davide scrisse: "Tu mi hai messo più gioia nel cuore di quanto ne provano essi, quando il loro grano ed il loro mosto abbondano" (Salmo 4:7).
È una gioia che puoi sperimentare solo quando trovi Dio ed Egli diventa il tesoro più grande che hai; Davide testimoniò di questa gioia: "O anima mia, tu hai detto all'Eterno: «Tu sei il mio Signore, non ho alcun bene all'infuori di Te» (Salmo 16:2).
E aggiunse: "Tu mi mostrerai il sentiero della vita; c'è abbondanza di gioia alla Tua presenza; alla Tua destra vi sono delizie in eterno" (Salmo 16:11).
L'autore cristiano C.S. Lewis visse molti anni da ateo prima di convertirsi al cristianesimo; dopo aver sperimentato la vita sia senza Dio sia con Dio, scrisse:
"In realtà, se consideriamo le promesse... e la natura sbalorditiva delle ricompense promesse nei Vangeli, sembrerebbe che il nostro Signore trovi i nostri desideri non troppo forti, bensì troppo deboli. Siamo creature esitanti, che giocano con il bere, il sesso e l'ambizione mentre ci viene offerta una gioia infinita, come un bambino ignorante che vuole continuare a fare torte di fango in una catapecchia, perché non riesce a immaginare cosa significa l'offerta di una vacanza al mare. Siamo soddisfatti troppo facilmente" ("The Weight of Glory").
Vivere lontano da Dio vuole dire accontentarsi di un surrogato della vera felicità; se sei stanco di sentirti insoddisfatto, aggrappati a questa promessa che Dio rivolge proprio a te: "Poiché Io sazierò l'anima stanca e ricolmerò ogni anima languente" (Geremia 31:25).