Nell'aprile del 1994, durante una gara di corsa nel deserto del Sahara, Mauro Prosperi s'imbatté in una terribile tempesta di sabbia.
Si trovava nella quarta di sette tappe; passata la tempesta, non riuscì più a orientarsi.
Rimase disperso per ben nove giorni con poca acqua, prima di incontrare una famiglia di nomadi; aveva camminato per quasi trecento chilometri!
Dichiarò alla stampa di essere sopravvissuto mangiando erba, lucertole, serpenti e topi, e bevendo la sua stessa urina.
Rischiò di morire disidratato e perse quindici chili di liquidi, principalmente a causa della respirazione e della sudorazione.
In quei giorni interminabili il suo più grande bisogno era l'acqua; non c'era cosa al mondo che potesse desiderare più dell'acqua.
Anche se non hai vissuto un'esperienza così estrema, ci saranno stati momenti nella tua vita in cui ti sei trovato a desiderare l'acqua più di ogni altra cosa.
Davide sapeva cosa significa vivere nel deserto; quando scrisse il Salmo 63, si trovava nel deserto di Giuda: "O Dio, Tu sei il mio Dio, io Ti cerco al mattino; l'anima mia è assetata di Te; a Te anela la mia carne in terra arida e riarsa, senz'acqua" (Salmo 63:1).
Sicuramente Davide avvertiva la sete e la sua sete d'acqua lo faceva riflettere sulla sua sete spirituale, che sentiva ancora più intensa che quella fisica.
Nel deserto, la prima cosa cui una persona penserebbe, appena sveglia, è l'acqua. Davide, invece, cercava la presenza di Dio.
In un altro Salmo scrisse: "Protendo le mie mani verso di Te, la mia anima è assetata di Te, come una terra arida. Fammi sentire la Tua benignità al mattino, perché io confido in Te" (Salmo 143:6,8).
Davide era assetato della presenza di Dio, perché si era reso conto che Egli era ciò di cui il suo cuore aveva bisogno. Il poter gustare la Sua bontà gli era più caro della vita stessa: "Poiché la Tua benignità vale più della vita, le mie labbra Ti loderanno" (Salmo 63:3).
Commentando questo versetto, il celebre predicatore Charles Spurgeon affermò: "La vita è preziosa, ma l'amore di Dio è più prezioso. Dimorare con Dio è meglio del meglio della vita" ("The Treasury of David").
Se ricercherai la presenza di Dio come cercheresti acqua in un deserto, allora la troverai. Ed esclamerai come Davide: "O anima mia, tu hai detto all'Eterno: «Tu sei il mio Signore; non ho alcun bene all'infuori di Te»" (Salmo 16:2).
"Come la cerva anela ai rivi delle acque, così l'anima mia anela a Te o Dio. L'anima mia è assetata di Dio, del Dio vivente" (Salmo 42:1-2).
E come Asaf: "Chi ho io in cielo fuor di Te? E sulla terra io non desidero altri che Te. Ma quanto a me, il mio bene è di accostarmi a Dio" (Salmo 73:25,28).
Si trovava nella quarta di sette tappe; passata la tempesta, non riuscì più a orientarsi.
Rimase disperso per ben nove giorni con poca acqua, prima di incontrare una famiglia di nomadi; aveva camminato per quasi trecento chilometri!
Dichiarò alla stampa di essere sopravvissuto mangiando erba, lucertole, serpenti e topi, e bevendo la sua stessa urina.
Rischiò di morire disidratato e perse quindici chili di liquidi, principalmente a causa della respirazione e della sudorazione.
In quei giorni interminabili il suo più grande bisogno era l'acqua; non c'era cosa al mondo che potesse desiderare più dell'acqua.
Anche se non hai vissuto un'esperienza così estrema, ci saranno stati momenti nella tua vita in cui ti sei trovato a desiderare l'acqua più di ogni altra cosa.
Davide sapeva cosa significa vivere nel deserto; quando scrisse il Salmo 63, si trovava nel deserto di Giuda: "O Dio, Tu sei il mio Dio, io Ti cerco al mattino; l'anima mia è assetata di Te; a Te anela la mia carne in terra arida e riarsa, senz'acqua" (Salmo 63:1).
Sicuramente Davide avvertiva la sete e la sua sete d'acqua lo faceva riflettere sulla sua sete spirituale, che sentiva ancora più intensa che quella fisica.
Nel deserto, la prima cosa cui una persona penserebbe, appena sveglia, è l'acqua. Davide, invece, cercava la presenza di Dio.
In un altro Salmo scrisse: "Protendo le mie mani verso di Te, la mia anima è assetata di Te, come una terra arida. Fammi sentire la Tua benignità al mattino, perché io confido in Te" (Salmo 143:6,8).
Davide era assetato della presenza di Dio, perché si era reso conto che Egli era ciò di cui il suo cuore aveva bisogno. Il poter gustare la Sua bontà gli era più caro della vita stessa: "Poiché la Tua benignità vale più della vita, le mie labbra Ti loderanno" (Salmo 63:3).
Commentando questo versetto, il celebre predicatore Charles Spurgeon affermò: "La vita è preziosa, ma l'amore di Dio è più prezioso. Dimorare con Dio è meglio del meglio della vita" ("The Treasury of David").
Se ricercherai la presenza di Dio come cercheresti acqua in un deserto, allora la troverai. Ed esclamerai come Davide: "O anima mia, tu hai detto all'Eterno: «Tu sei il mio Signore; non ho alcun bene all'infuori di Te»" (Salmo 16:2).
"Come la cerva anela ai rivi delle acque, così l'anima mia anela a Te o Dio. L'anima mia è assetata di Dio, del Dio vivente" (Salmo 42:1-2).
E come Asaf: "Chi ho io in cielo fuor di Te? E sulla terra io non desidero altri che Te. Ma quanto a me, il mio bene è di accostarmi a Dio" (Salmo 73:25,28).